E’ possibile gustare il valore artistico della città con un itinerario di poco più di due ore.
(1530). Subito sulla sinistra nel lato sud della Cattedrale, nel
cosiddetto Sagraéto (piccolo sagrato) si può ammirare il complesso del
:
uno degli angoli più suggestivi della città, immortalato da artisti e
scrittori. La statua della Vergine col bambino, assieme alla balaustra
con le statue delle virtù civiche, era posta fino al 1814 sulla
scalinata dell'antico palazzo comunale, ed era così chiamata perché di
fronte ad essa i condannati a morte sostavano per recitare l'ultima
preghiera.
(1630), opera giovanile di Baldassarre Longhena. Al suo interno si
ammirano il Battistero (1700) di A. Cattajapietra, il pulpito (1677) di
Negri e Cavalieri e l'altar maggiore del Tremignon. In una cappella
laterale sono conservate le reliquie dei SS. Patroni Felice e Fortunato
con alle pareti pregevoli tele di Bambini, Cignaroli, Diziani e
Trevisani. In quella del Santissimo le decorazioni sono di Michelangelo
Schiavoni. Nelle navate pregevoli sono la scultura di Santa Agnese di
Antonio Bonazza, il bancone del Brustolon, le tele di Palma il Giovane,
Pietro Liberi,,Francesco Rosa, Valentin Lefevre. Il
di stile Romanico risale al 1347.
in stile tardogotico costruito dagli abitanti di Sottomarina
rifugiatisi a Chioggia dopo la distruzione del loro borgo ad opera dei
Genovesi nel 1379. Dall’altra parte della piazza possiamo ammirare i
due ex-oratori di
, sede della confraternita dei “rassa”.
Procedendo troviamo, a sinistra, la chiesa e l’ex convento di San Francesco e sulla destra
.
,
che conserva l’effigie della Madonna della Navicella, ritrovata dopo
un'apparizione della Madonna sulla riva della spiaggia di Sottomarina
nel 1508. Numerose le 'tolele', e gli ex voto a testimoniare la
radicata religiosità popolare. Tra le opere più notevoli il vastissimo
affresco del soffitto di 223 mq. opera settecentesca del pittore locale
Antonio Marinetti detto il Chiozzotto, allievo di Giovanni Battista
Piazzetta (1682-1754).
realizzata nella forma attuale nel 1705 da Andrea Tirali (1660-1737),
con pianta a croce greca. Nell'attiguo oratorio dei Battuti, detti i
'Rossi' per il colore del saio penitenziale, si può ammirare uno dei più
importanti cicli pittorici del manierismo veneto (Paolo Piazza, Palma
il Giovane, Andrea Vicentino, Alvise Banfatto). Questo complesso ora
conserva la pinacoteca diocesana. Oltre il ponte la
.
, il pennone portabandiera sostenuto da tre prigioni opera del Zemignani (1713). Oltre il
,
uno degli edifici più antichi della città anteriore alla guerra di
Chioggia, di stile gotico molto sobrio, è stato costruito nel 1328.
Aveva la funzione di conservare il grano necessario alla comunità e
poggiava originariamente e fino al secolo scorso su 64 colonne,. Sulla
facciata è visibile un'edicola con un'immagine della
, opera attribuita a Jacopo Sansovino (1486-1570).
, opera dello scultore padovano Amleto Sartori.
.
Di antica fondazione (esisteva già nel XV secolo), la chiesa venne
rifatta nel 1743 con la facciata è di tipo barocco. Decorata dagli
affreschi di Luigi Cherubini. Accanto il
.
un tempo torre di difesa e di avvistamento militare, che conserva
l’orologio da torre più antico al mondo, esistente già nel 1386,
contemporaneo di quello della cattedrale inglese di Salisbury.
con il Leone Marciano (chiamato con ironia dai chioggiotti per le sue fattezze non proprio maestose 'el gato'), e il maestoso
che rappresenta il balcone della città sulla laguna, costruito in muratura nel 1685 ed abbellito nel 1762 con marmi d'Istria.
Per
completare il nostro itinerario è necessario spostarsi nelle fondamenta
del Canal Vena dove si possono ammirare alcuni tra i più importanti
palazzi cittadini tra cui
.
dove sorgeva un antico convento domenicano. Nel tempio settecentesco si
possono ammirare opere di grande valore del Carpaccio (S. Paolo, ultima
opera conosciuta al 1520), di Jacopo Tintoretto, di Pietro Damini, di
Leandro Bassano. Ma l’oggetto più prezioso è senz’altro il gigantesco
Crocefisso ligneo, alto più di quattro metri, che risale al XIV sec. Ed è
riconosciuto come uno dei più interessanti esemplari esistenti di
Cristus dolorosus, notevole per la sua fattura ed espressività.
Chioggia Musa Ispiratrice
Meta di artisti e scrittori
“Vi è chi crede di aver conosciuto l’Italia, ma quando per un errore di itinerario, arrivando a
Chioggia si accorge di essa, grida per la
meraviglia
e si morde le mani per averla ignorata o creduto non fosse degna di
essere vissuta”, lo scrittore Giovanni Comisso delinea così la città, a
simboleggiare una destinazione ambita da pittori e letterati.
L’
arte a Chioggia ha espresso personaggi di tutto rilievo, come
Rosalba Carriera,
Felice e Natale Schiavoni,
Antonio Marinetti. La città era meta di pittori come il
Tintoretto
che trovavano qui le figure giovanili da riprendere e atmosfere
particolari. Ma è soprattutto nel secondo ottocento, con l’affermazione
del “verismo” e dei “vedutisti” che diventa meta privilegiata dei più
importanti pittori. Basti pensare, per tutti, ai lombardi
Leonardo Bazzaro e
Mosè Bianchi, alla scuola veneziana (da Luigi Nono ai Ciardi e a Ettore Tito), ai viennesi
Robert Leopold e
Ludwig Passini.
Per tutto il novecento Chioggia, con i suoi colori, la sua luminosità e
le sue atmosfere, con la vita che vi scorre in un intreccio in continuo
movimento tra terra e acque, la sua dimensione a ‘misura umana’ è
entrata nell’immaginario collettivo di artisti e letterati, rinfocolando
una rilevante tradizione locale che continua e si rinnova. Tra tutti la
triade di metà ottocento costituita da
Angelo Brombo,
Dario Gallimberti e Luigi Pagan, ma anche tutta un’altra schiera di artisti, da
Aristide Naccari a
Domenico Boscolo Natta, da
Ezio Caraceni a
Walter Pregnolato, oltre a pittori veneti come
Vico Calabrò e
Riccardo Galuppo.
“Paese sospeso in aria, che ha da spartire più con la fantasia
che con le immagini delle città di mare. È un rettangolo di terra che
pare voglia staccarsi dagli orti che la tengono legato a Sant’Anna e
Brondolo, per avventurarsi in mare a conoscere posti nuovi, a fare altre
esperienze” (scrive Orio Vergani, scrittore e giornalista), Chioggia è
paese
sui generis che, come dice lo scrittore rodigino
Giannantonio Cibotto, è “festa di vita”, città autentica, “un pezzo d’oriente incastonato sulla laguna”.
Tenebrosa e solare, drammatica e felice, è tutto un teatro, un manifestarsi di pulsioni dove la vita scorre. Per riprendere
Comisso: “un guscio d’ostrica dove tra reflui di madreperla la vita fermenta”.
La sua dimensione ha impressionato scrittori lontani e vicini,
con le “fitte facciate smunte dal vento, Madonne in nicchie nascoste,
specchi d’acqua e barconi stracolmi di pesce” (come scrive
Hermann Hesse). Basti pensare ai cinquecenteschi
Andrea Calmo e
Angelo Beolco, detto il
Ruzante, o al capolavoro di
Carlo Goldoni,
Le Baruffe chiozzotte, che ha fatto dire ad uno scrittore del calibro di
Wolfgang Goethe “ora finalmente posso anche dire di avere visto una commedia”.
Le testimonianze letterarie vantano figure di tutto rispetto, da
Gabriele D’Annunzio e Marino Moretti, a
Cesare Brandi,
Orio Vergani,
Gianni Celati, Nino Savarese, Guido Piovene, fino alla nuova generazione di narratori veneti, con
Giulio Mozzi, Roberto Ferrucci, Marco Franzoso.
La prima ricchezza di Chioggia è il mare, sia per l'attività peschereccia di antica tradizione, sia per la più recente
vocazione turistica.
La scoperta dei benefici dei bagni di mare e della tintarella di sole
risale rispettivamente a fine Ottocento e agli anni Trenta del
Novecento. Il
litorale di Sottomarina si è subito caratterizzato in questo ambito principalmente per due elementi:
- la presenza di arie salubri portate dalla brezza marina, pregna di salso e di iodio;
- la possibilità di beneficiare di una sabbia unica grazie all'incessante deposito dei fiumi che nel tempo hanno formato una spiaggia larga centinaia di metri.
A Chioggia, la spiaggia e il mare devono la loro fortuna alle
indicazioni che nel Novecento i medici dell’entroterra davano ai propri
pazienti, consigliando bagni in questo mare,
sabbiature terapeutiche in questa spiaggia e
salutari passeggiate sul lungomare di Sottomarina.
Negli ultimi decenni, alle ragioni mediche e salutistiche, il litorale ha saputo aggiungere altri motivi di
attrazione
per i suoi ospiti, legati al divertimento o alla tranquillità che il
soggiorno in queste località riesce a offrire. Lungo la spiaggia di
Chioggia si trovano spazi idonei per le esigenze di ciascuno.
Il litorale, che complessivamente raggiunge undici chilometri di lunghezza, offre la possibilità di fruire di
moderni stabilimenti balneari e di attrezzate
strutture di divertimento.
Inoltre potrete essere attratti dalle dune scolpite dal vento e
dall’acqua e dalla loro particolare vegetazione o lasciarvi catturare
dal panorama sul mare che offrono le dighe foranee sulla bocca di porto o
le dighette e i percorsi alla foce del Brenta e dell’Adige.
Se il mare e la sabbia sono ancora quelli di un tempo, a Chioggia sia
le spiagge che le strutture di accoglienza e le possibilità di svago
sono notevolmente aumentate e si adeguano continuamente alle mutate
esigenze del turista dei nostri giorni per offrire una
vacanza rigenerante e appagante.
I
ristoranti di Chioggia con i loro piatti tradizionali, ideati e preparati con ingredienti locali, offrono una cucina di
grande qualità, che racchiude i sapori, i colori e la storia passata della città. Ogni pietanza racconta l'identità più profonda e più
genuina di Chioggia e dei suoi dintorni, ci racconta di uomini e donne, di luoghi e di mestieri.
La tradizione eno-gastronomica di Chioggia e di Sottomarina è fatta di
ingredienti tipici, locali, freschi e naturali. La sua forza sono i
'tesori' pescati nel mare e nella Laguna,
uniti ai prodotti della terra. In ogni ristorante di Chioggia si
possono assaporare piatti tradizionali che derivano dall'essere il
centro peschereccio più importante dell’Adriatico e allo stesso tempo
centrale europea di prodotti orticoli. Queste due combinazioni fanno di
Chioggia un
centro gastronomico di eccellenza.
Per tutto l’anno i ristoranti a Chioggia offrono piatti che nascono
da ricette tramandate da tempi lontani e rivisitate dalla nuova cucina.
La tradizione si mescola con l'innovazione e racconta una nuova storia,
quella attuale.
Le
ricette chioggiotte, abbinate ai vini veneti di maggior pregio, sono note e apprezzate in tutto il mondo. Per fare qualche esempio si va dalle
Bibarasse in cassopipa(vongole con soffritto di cipolle o di aglio) alle
Capesante al forno (ottime con l’aggiunta di cognac), dalle nobili
Granseole (polpa di granchio) alle popolari
Sardele in saòre (con cipolla ed altri elementi: sistema di preparazione utilizzato anche per altro pesce, come le sogliole) o ai saporiti
Buoboli da vida (lumachine condite). E ancora, dal
Broeto (zuppa con tranci di pesce e molluschi, da servire con crostini) ai tanti tipi di spaghetti (a le
bibarasse o
alla pescatora, che diventano
Bigoli in salsa quando sono all’olio con filetti di acciuga conservati sotto sale) o di risotti (di pesce, a
la pescatora,a la ciosotao de sepe, ma anche di radicchio o di zucca). Oltre a questi piatti caratteristici, a Chioggia i ristoranti offrono anche
esclusive specialità della casa:
gustose varianti dei piatti della tradizione che ciascun cuoco
rielabora con l'aggiunta di un tocco personale e fantasioso. Come un
vero artista!
Per i
secondi, i due grandi settori del pesce di stagione alla griglia o in frittura trovano
sapori nobili nel
Bisato (anguilla,
in tecia, al pomodoro, o ai ferri) o nelle
Moleche frite (granchi in muta fritti in abbondante olio), ma un gusto insuperabile si apprezza anche in
piatti più semplici come
Sfogi(sogliole),
Barboni (triglie),
Risi e vuovi (uova di seppie bollite condite con olio, aceto e spezie),
Sepe con polenta
(seppie, da fare in umido, con pomodoro e spezie, o nere, con soffritto
di cipolle e aglio, con un po’ del loro nero e aggiunta di vino bianco)
e il
Pesse rosto incovercià (pesce alla brace e riscaldato in un tegame coperto con olio, aceto, vino e aglio).
Per i
contorni la fanno da padrone il Radicchio, la
'rosa di Chioggia'
coltivato praticamente in tutti i periodi dell’anno, consumato come
insalata, ai ferri, fritto in cotolette (ma anche con risotto o
lasagne), la
suca baruca (zucca marina di Chioggia), le particolari cipolle, patate, carciofi degli orti di Sottomarina.
Pane tipico di Chioggia è il
Bussolà o
Bossolà,
fragrante e croccante a forma di anello, dalla lunga conservazione,
nato dalla necessità di avere del pane nei lunghi viaggi in barca.
Per i più golosi, i
dolci più tradizionali sono abbinati con la stagione, come i
Sùgoli (crema
di uva nera con farina), il Pan dolse e i dolci pasquali, ma molti
altri si trovano tutto l’anno, come i Papini (ciambelle ad anello di
pasta dura) e la
Smegiàssa (impasto di miele nero, farina, zucca, uva passa, pinoli e zucchero).
Prenota subito la tua vacanza e cogli l’occasione di gustare i piatti
appetitosi e tradizionali preparati nei ristoranti di Chioggia.
Natura, sport e divertimento
Territorio ‘cerniera’ tra ambienti unici come la Laguna Veneta,
l’alto Adriatico, il Delta del Po e le aste terminali dei principali
fiumi italiani,
Chioggia, Sottomarina Lido e Isolaverde offrono ampie possibilità di immersione nella natura, di pratiche sportive e occasioni e momenti di svago e di divertimento.
Alle classiche attività della vita di mare e di spiaggia il litorale
abbina potenzialità di immersione diretta dentro la natura o in ambienti
particolari costruiti dalla sapienza di molte generazioni succedutesi
nei secoli, che hanno tramandato il loro modo di vivere.
La stessa tranquilla e incessantemente fluttuante distesa del mare offre curiosità e gioielli di inestimabile valore come le
Tegnùe,
sedimenti rocciosi posti di fronte al litorale, dal 2002 area di tutela
biologica, che derivano il nome dal fatto che le reti dei pescatori vi
si impigliavano, venivano ‘trattenute’. Ritenuta un tempo città
sommersa, con resti di campanili e palazzi, l’area è caratterizzata da
un alone di sacralità, che permane nel suo ruolo di nurcery, ambito nel
quale alcune specie di pesce possono crescere indisturbate e dove nel
tempo è andato formandosi una varietà di flora e fauna di invidiabile
pregio, meta di escursioni subacque e per gli appassionati del mare.
Per chi ama rimanere con i piedi sulla terra non mancano siti e mete incantevoli, come la riserva naturale integrale
Bosco Nordio
a sud, l’area del forte San Felice a nord, o l’anello ciclopedonabile
attorno alla Laguna del Lusenzo, tra i centri storici di Chioggia e di
Sottomarina, e nel Lungolaguna di Sottomarina, o ancora le foci dei
fiumi e i percorsi tra canali e orti.
Sport e divertimenti specifici sono resi disponibili dalle numerose
strutture presenti, che si attagliano a tutte le età e a tutti i gusti:
dalla barche al canottaggio e al surfing, dal tennis alla equitazione e
al calcetto.
I locali di ritrovo consentono occasioni di divertimento, in aree
urbane o lungo la spiaggia, per giornate e serate indimenticabili
all’insegna dello svago e dell’allegria.
Sono molteplici gli
sport che si possono praticare a
Chioggia! Nelle spiagge di Sottomarina o Isolaverde non vi annoierete
scegliendo lo stabilimento balneare attrezzato con campi da
beach volley,
beach tennis o
campi da calcio a 5.
Ai più mattutini consigliamo una bella passeggiata armati di bastoncini
da nordic walking che svolto vicino alla battigia prende il nome di
beach walking senza dimenticare il
jogging
da praticare sulla riva, sulla Diga di Sottomarina, sul Lungomare o
sulla suggestiva passeggiata del Lusenzo. Per i più romantici il gioco
degli
aquiloni li farà sognare tornando bambini, mentre per i più tradizionalisti il gioco delle
bocce o delle
biglie sulla sabbia sarà un passatempo irrinunciabile.
La particolare e costante brezza rende il mare di Sottomarina e
Isolaverde il luogo preferito per gli amanti degli sport acquatici come
surf,
windsurf,
kitesurf,
canoa,
kayak,
dragon boat e
vela.
Dal 1947 è presente a Chioggia il Circolo Nautico di Chioggia che
raduna appassionati di vela. Presente nel territorio anche la scuola di
Vela “A.Voltolina” che offre corsi di vela Optimist per ragazzi dai 7 ai
13 anni, corsi su imbarcazioni 420 per ragazzi dagli 11 ai 17 anni e
corsi in equipaggio per ragazzi e adulti.
Attiva nel territorio anche la Lega Navale Italiana, associazione di
volontari che ha l’obiettivo di promuovere e sostenere la pratica del
diporto e delle altre attività nautiche sviluppando corsi di formazione
professionale e iniziative promozionali, culturali, sportive,
ambientalistiche e naturalistiche.
Gli amanti della
pesca sportiva e della pesca d'altura troveranno a Chioggia delle imbarcazioni che sono in grado di offrire escursioni in mare quotidiane.
Ma il divertimento non finisce qui! Alla sera potete scegliere tra una serata al
parco giochi
con i vostri bambini o una passeggiata sulla promenade in centro a
Sottomarina. I più modaioli possono iniziare la serata con uno spritz in
un bar di uno stabilimento balneare o in Centro Storico a Chioggia per
poi terminare la serata con una festa in spiaggia sorseggiando un
cocktail in riva al mare…
Alternative molto piacevoli e sempre più richieste dagli ospiti della cittadina veneta sono l’
ittiturismo e il
pescaturismo
che danno la possibilità di assaporare il pesce fresco direttamente nei
luoghi in cui questo viene pescato. Il pescaturismo, in particolare,
permette di trascorrere una giornata in barca guidati dai pescatori del
posto, alla scoperta dei miti e delle tradizioni chioggiotte. In questo
modo è possibile raggiungere località altrimenti inaccessibili e
scoprire gli scorci più suggestivi della laguna veneta. Infine, il pesce
che si è pescato viene cucinato secondo le ricette tipiche e gustato
direttamente a bordo.
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